PER NON DIMENTICARE

Il 30 maggio sono 60 anni dalla tragica morte di Don Giuseppe Gardonio, che tanto fece per le comunità di San Stino, Sant’Alò, Biverone, Sette Sorelle.
Verrà celebrata la Messa alle 18.30 e al termine verrà benedetta la pietra miliare, dove presumibilmente perse la vita; la pietra è stata ritrovata è posta a perenne ricordo
nell’aiuola vicino P.Pio.

TESTAMENTO SPIRITUALE di don Giuseppe Gardonio

Memore del detto divino qua hora non putatis , Filius hominis veniet, in questo giorno 28 settembre 1945, in una stanzetta del Seminario durante gli esercizi spirituali, trovandomi in perfette condizioni fisiche e mentali, estendo di mio pugno le seguenti volontà affinchè siano scrupolosamente eseguite, se a tempo e a luogo non potessi modificarle in futuro per cause di forza maggiore.
Anzitutto alzo il mio pensiero a Dio ringraziandolo con tutte le mie forze di avermi creato, fatto cristiano e sacerdote chiedendo perdono di tutte le colpe della mia vita, accettando dalle sue divine mani dolori e gioie, la stessa morte, tutto con perfetta soggezione alla sua divina volontà, offrendo tutto in unione al sacrificio di Cristo e per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, a sua maggior gloria e per la salvezza della mia anima e di tutte le anime. Dichiaro di voler morire in seno alla santa Madre Chiesa cattolica, romana coi sensi del più fervido amore e della ,più profonda e filiale obbedienza al Sommo Pontefice, Vicario di Cristo e al mio Vescovo e di credere colla fede più viva tutto ciò che la Chiesa cattolica insegna e di rigettare fermamente tutto ciò che essa riprova e condanna.
Desidero essere sepolto nel cimitero dove la morte mi coglierà in cura di anime; sul tumulo sia posta una lapide con questa epigrafe: L’anima peccatrice di Giuseppe Gardonio sacerdote e parroco, domanda una prece.
Prego vivamente tutti i confratelli e specialmente gli amici, i parenti ed i parrocchiani di voler suffragare la mia povera anima con preghiere ed opere di carità.
Tutto quanto si può ricavare dai miei capitali assicurati, sia consegnato nelle mani del Vescovo il quale, a suo arbitrio, devolverà parte del denaro a beneficio delle Missioni e parte a beneficio dell’Azione Cattolica Diocesana.
Lascio tutto il denaro di cui fossi in possesso, soddisfatti se vi fossero impegni in pendenza o debiti, e tutta la roba di mia proprietà alle opere parrocchiali di S. Stino di Livenza: chiese – oratorio – asili.

“Fiat voluntas tua.
In manus tuas , Domine,
commendo spiritum meum.”